ShredderRaphxLeo: Wieder vereint... by ArianeTatsu, literature
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ShredderRaphxLeo: Wieder vereint...
Kälte, Dunkelheit... Einsamkeit all das war vereint in diesem steinernen Gefängnis. Nur das Tropfen von Wasser war zu vernehmen, welches leise von der Decke tropfte. Die alte Kammer schien schon seit Jahrhunderten anderen Wesen die Freiheit genommen zu haben und nun hatte sie Jemand neuen in ihrem eiskalten Ketten. Ein einst stolzer Krieger, welcher unzählige Kämpfe gewonnen hatte, saß nun in seiner neuen Herberge und hatte seinen von Wunden übersäten Körper gegen die kühle Wand gelegt. Notdürftig und in Gnade hatten seine Feinde ihm die Wunden versorgt die sie ihm in einen unehrenhaften Kampf
RETO 100 TEMAS NINJA TURTLES oscuridad. by iukarey, literature
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RETO 100 TEMAS NINJA TURTLES oscuridad.
O3.- OSCURIDAD.
Oscuridad. Elemento útil para todo ninja.
Desplazarse en las sombras, oculto de todo mundo. En silencio.
Ahora, quisiera o no, tenía que hacerlo. No podía permitir que nadie lo viera. Tenía que ser ágil, moverse en la oscuridad.
Afortunadamente ese nunca había sido un problema. Además, con sus ojos de roedor, se volvía más fácil hacerlo.
Recorrió toda la ciudad en busca de algo que pudiera servir a su recientemente adquirida familia.
Sus pequeños.
Es curioso cómo actúa el destino. Había perdido a su amada esposa
RETO 100 TEMAS NINJA TURTLES by iukarey, literature
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RETO 100 TEMAS NINJA TURTLES
RETO 1: INTRODUCCION:
Splinter se levantó del lugar donde estaba meditando. Hacía ya varios días que no podía completar una hora entera de meditación sin que fuera abruptamente interrumpido por alguno (o algunos de sus hijos). Sus pequeños habían venido a completar su vida pero también a darle mucho, pero mucho trabajo.
-Mío mío mío mío – pasó corriendo un pequeño de cuatro años con ojos verde oscuro. Detrás de él venía otro de ojos azul profundo.
-No, “Lapha” es de Mikey, dáselo – gritaba Leo.
-No, mío, yo lo gan
PdV di Raffaello. Prima persona.
Buio.
Dolore.
Dolore alle braccia. Mal di testa.
La mia mente confusa ha messo a fuoco queste sensazioni, mentre riprendevo conoscenza. Dove mi trovavo? Cos’era successo? E perché mi facevano male le braccia?
Ho aperto gli occhi, con fatica; le tempie battevano con ferocia sotto il tessuto della maschera. Non sono riuscito a vedere niente intorno a me; ancora stordito, ho sbattuto più volte le palpebre, secche e pesanti come il marmo. Ero al buio? Evidentemente sì. Ho provato a muovermi, lottando per scuotermi dal torpore, che mi invitava a ritornare nella calda incoscienza.
Ho preso cons
PdV di Michelangelo. Terza persona.
Ecco. Lo sapeva. Se lo sentiva. Prima o poi sarebbe successo. Il suo peggior incubo si sarebbe avverato.
Lui solitamente era un tipo che prestava poco attenzione a queste sensazioni negative. La vita è un gioco bellissimo e divertente, ed è meglio concentrarsi sulle cose belle piuttosto che su quelle brutte. Ma, per quanto non lo avesse mai dato a vedere, e per quanto si sforzasse di non pensarci, erano mesi, ormai, che la notte quell’incubo veniva ogni tanto a trovarlo, dalla prima volta che avevano incontrato il loro nemico, che li aveva quasi uccisi. Adesso era qui, appeso come un sacco,
PdV di Donatello. Prima persona.
(Qualche ora prima.)
La serata è tranquilla. L’aria è fresca, ma non fredda. Sento odore di pioggia: da qualche parte, in lontananza, sta piovendo. Inizio ad essere affaticato, stiamo correndo da un bel pezzo. Non mi dispiace correre e saltare di tetto in tetto insieme ai miei fratelli, tutt’altro. Ma non è un mistero che io sia il meno atletico di noi quattro. Per quanto mi alleni, non riuscirò mai a raggiungere la velocità di Mikey, la forza muscolare di Raph, la perfezione di movimenti di Leo. Ma non me ne faccio una malattia. D’altronde, io sono quell
PdV di Splinter. Terza persona.
Aveva meditato nel silenzio del dojo, mentre i suoi figli erano in superficie.
Ancora, sebbene fossero passati ormai parecchi mesi, ogni tanto faticava a credere di averli lasciati andare fuori dalla sicurezza confortevole della loro tana nella vecchia ed abbandonata fermata della metropolitana, dove li aveva amorevolmente cresciuti ed efficacemente addestrati.
Era fiero dei suoi quattro ragazzi, e consapevole di quanto fossero in gamba; in questi mesi avevano dimostrato il loro valore, avevano sconfitto terribili avversari. Eppure, quando erano in superficie, si sentiva sempre irrequieto. La meditazione, ch
PdV di Raffaello. Prima persona.
Shredder si avvicina a me, posso quasi sentire il suo alito. Vedo il suo schifoso occhio cieco sotto la maschera. Cerco di non deglutire.
“Me lo dici tu?” La sua voce è il sibilo di un serpente.
Si sposta vero Mikey, lo guarda come se fosse un oggetto in vendita. “O me lo dici tu?”
Sferra un pugno.
Ha colpito Mikey! Quel porco cane bastardo ha colpito Mikey!
“Uhh - mio fratello geme sorpreso - cof cof… Ehi amico, non si fa così! Calmiamoci e -” Altro pugno nel centro del suo piastrone.
Una rabbia rossa sale al mio cervello. “Lascialo stare
Origin Contest: Metamorfosis
Permíteme que te cuente el origen de esta extraña familia.
Sé que te sorprende nuestro aspecto, y no me extraña. Pero debes saber que hace unos trece años mi aspecto era tan humano como el tuyo.
Todo empezó con una pérdida que me llevo a encontrar a mi nueva familia, la que ves rodeándome en esta mesa.
Nací y crecí en Japón, como miembro del clan Hamato, una de las últimas familias ninja; de la mano de mi padre aprendí el arte del ninjitsu y el día que se me nombro oficialmente ninja, mi famili